Con l’associazione Mi girano le ruote di Campagna (Sa) torniamo a proporre un progetto che stavolta risponde particolarmente ai requisiti del Bando della Regione Campania su
“Valorizzazione e diffusione della cultura delle pari opportunità, dell’educazione affettiva e della gestione delle emozioni”.
Di seguito la lettera con cui informiamo e sollecitiamo ad attivarsi le scuole con cui collaboriamo (o cerchiamo di collaborare, anche in mancanza di finanziamenti) da anni sul territorio, in accompagnamento al Bando che si può scaricare da qui.
Salve, la proposta allegata nasce su iniziativa della Regione Campania ed è rivolta alle scuole del territorio per la “Valorizzazione e diffusione della cultura delle pari opportunità, dell’educazione affettiva e della gestione delle emozioni”. È un bando già aperto da pochi giorni e potrà essere partecipato dalle scuole entro il 5 settembre 2025. La proposta che ci sembra rispondere alle richieste di questo bando è quella che da anni l’associazione Mi girano le ruote porta avanti nelle scuole attraverso propri volontari e progetti specifici rivolti ai minori, recentemente anche presso l’Icatt di Eboli con detenuti adulti: essa riguarda in particolare la biodanza come pratica di benessere e di liberazione, di sviluppo di consapevolezza corporea del sé, di educazione ai sentimenti e di relazione e contatto con i propri pari e con l’altro sesso.
Si tratta di un’attività molto intimamente connessa alle discipline come le Scienze Motorie e le Scienze Umane, propedeutica all’Educazione alla legalità, in quanto tesa a sviluppare senso di appartenenza alla comunità, perfettamente in linea con le attività di supporto psicologico degli sportelli di ascolto, di gestione dell’ansia e delle crisi di panico, del contrasto attivo al bullismo e alla prevenzione delle dipendenze. La proposta può prevedere uno o più percorsi di almeno 25 ore ciascuno, rivolta a gruppi di diverse decine di ragazzi (da 15 a 30 allievi a percorso), in prolungamento dell’orario scolastico e modulata sulle diverse esigenze individuate o le problematiche rilevate negli istituti o nelle singole classi, fornendo strumenti di gestione delle emozioni, offrendo pratiche della cultura della non violenza e delle pari opportunità fra i più innovativi conosciuti nel nostro Paese.
Scheda tecnica di dettaglio sulla biodanza.
La Biodanza (danza della vita, dal termine greco biòs) è definita come un sistema di sviluppo umano ideato e praticato dallo psicoterapeuta e antropologo cileno Rolando Toro, è un patrimonio divulgato nel mondo dall‘International Biodanza Federation (IBFed) che garantisce la scientificità degli interventi e la corretta formazione e supervisione dei suoi operatori. È un’attività che si svolge in sessioni di gruppo, in cui vengono proposte specifiche sequenze di esercizi intesi a stimolare qualità umane come la gioia di vivere, lo slancio vitale, la sensibilità alla vita, la comunicazione affettiva e intima, il risveglio del piacere, la connessione ai propri istinti, l’espressione creativa ed emozionale attraverso il corpo e la musica.
La condizione sempre più diffusa, fra gli allievi, di deprivazione affettiva e sociale, dovuta alla diffusione di tecnologie che li allontanano dalle relazioni vere, dal corpo e perfino dalla realtà, è sempre più rielaborata attraverso questa pratica rivolta alla risocializzazione ed all’elaborazione dei propri vissuti negativi in condizioni positive, prevenendo ed evitando inutili o controproducenti patologizzazioni dello stato di difficoltà vissuto.
In conclusione la biodanza è un’attività che si rivela particolarmente utile come pratica corporea adatta alla gestione dell’ansia e degli attacchi di panico, oltre che alla socializzazione più in generale, per questo è rivolta agli allievi che vivono momenti particolarmente difficili dei passaggi dell’adolescenza, esprimendoli attraverso comportamenti a rischio di ogni tipo, dall’esposizione alle dipendenze, dall’uso della violenza e del bullismo, all’odio di genere fino ai comportamenti stradali estremi, alla chiusura in casa e al rifiuto di relazioni umane o all’autolesionismo.