Sulle parole del Papa e dello storico Barbero il silenzio della stampa
Papa Leone XIV, nel suo primo messaggio per la Giornata della Pace del 2025,ha scomunicato i piani di riarmo dei governi europei che si dicono cattolici, ma sono “blasfemi”. Ha contrapposto ai loro folli aumenti di spese militari il “disarmo integrale” e la “pace disarmata”. Ha definito “scandaloso che si faccia la guerra per raggiungere la pace”, “si trasformino in armi persino i pensieri e le parole”, si ritenga “una colpa non prepararsi abbastanza alla guerra”, si lancino “campagne di comunicazione e programmi educativi che trasmettono una nozione meramente armata di difesa e sicurezza” e “diffondono la percezione di minacce”, si propagandi “una logica contrappositiva molto al di là del principio di legittima difesa”, invece di una “cultura della memoria che custodisca le consapevolezze maturate nel ’900 e non ne dimentichi i milioni di vittime”. Poi si è appellato a “chi ha responsabilità pubbliche nelle sedi più alte” perché la smetta con gli “appelli a incrementare le spese militari” e a “giustificarle con la pericolosità altrui” e percorra “la via disarmante della diplomazia, della mediazione, del diritto internazionale”. E contro il pensiero unico guerrafondaio foraggiato dalle “enormi concentrazioni di interessi economici e finanziari privati che sospingono gli Stati in questa direzione” ha invocato “il risveglio delle coscienze e il pensiero critico”.
Testo da M.Travaglio FQ 20.12.2025 – vignetta di Davide Ceccon
Il nostro paese non è in guerra, e non ha nessun nemico che lo minacci o che possa invaderlo.
L’Unione Europea e la NATO non sono in guerra, e non sono minacciate da nessuno, al di là del fatto che la NATO rappresenta la più poderosa forza militare mai esistita nella storia dell’umanità, ed è essa stessa percepita come una minaccia da molti altri paesi del mondo.
In questo contesto, in cui l’Italia e l’Europa potrebbero vivere pacificamente e investire le loro risorse nel benessere dei loro cittadini, in sanità, istruzione e ricerca, è inspiegabile e spaventoso che la politica e l’informazione vogliano creare un clima di isteria bellicista convincendo la gente che siamo minacciati, anzi secondo un’altra narrazione che siamo già in guerra – o forse è fin troppo spiegabile, se pensiamo agli enormi profitti che una politica di riarmo e di guerra può produrre per l’industria bellica.
Di questo clima isterico fanno parte la costruzione di un nemico e la censura strisciante per cui, dimenticando che la libertà di parola e di opinione sono l’essenza di quella democrazia che si pretende di difendere, impunemente si censurano opinioni, si silenziano voci e si impediscono dibattiti – ma in certi paesi dell’Unione già si annullano elezioni e si vietano candidature – col pretesto che sarebbero al servizio del nemico.”
Dal Blog di Alessandro Barbero, storico, 19 dicembre 2025
