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Benessere in carcere

L’associazione Mi girano le ruote, che da dieci anni svolge attività di volontariato a favore
dei detenuti all’interno dell’Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle
Tossicodipendenze mediante la realizzazione di laboratori di scrittura, la realizzazione del
giornale “Diversamente liberi”, la proposizione di laboratori di teatro e di yoga, ha
sperimentato il 20 maggio u.s. una prima sessione di biodanza, probabilmente fra le prime
proposte in un carcere dell’Italia meridionale.

La biodanza è una pratica di integrazione e liberazione corporea che favorisce la consapevolezza, lo scambio umano, il contatto con se stessi e con gli altri, sperimentata dallo psicoterapeuta e antropologo Rolando Toro una sessantina di anni fa negli istituti psichiatrici del Cile e propagata nel mondo attraverso l’International Biodanza Federation (IBFed).

I facilitatori Rosalba Sorrentino, Massimo Barbieri e Fulvio Mesolella, facilitatore tirocinante e volontario dell’associazione MGR, dopo una chiacchierata conoscitiva con l’educatrice Monica Faiella, con gli ospiti della struttura e la presentazione del pomeriggio di attività hanno apprezzato il coinvolgimento immediato ed entusiasta dei presenti nell’attività, che evidenzia un’utenza stimolata e seriamente impegnata nel percorso riabilitativo dell’istituto.

Particolarmente gradita è stata la visita, nel corso del pomeriggio, della direttrice dell’Istituto, Concetta Felaco, che ha raccontato del piacere con cui ha accolto la novità della proposta ed apprezzato l’evidente partecipazione dei ragazzi coinvolti nel laboratorio.

Gli stessi partecipanti hanno chiesto la possibilità di ripetere l’esperienza e quindi ci auguriamo che anche questa attività possa sempre più essere attuata nei percorsi laboratoriali rivolti a migliorare la convivenza negli istituti rieducativi ed allo stesso tempo a sprigionare anche le qualità vitali, positive e umane di tutta la comunità carceraria.

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