di Eboli
Domenica 28 aprile 2024 ore 11 all’ingresso del Museo
La visita è gratuita ed è ideata a compimento delle giornate del Benessere a Paestum ma è aperta a tutti prenotando anche via whatsapp al 328 20 28 683
L’ingresso al Museo è sostenuto da un ticket di € 5, il Museo non ha sovvenzionamenti statali e si regge su questo piccolo aiuto.
Il MOA si trova ad Eboli ed è collocato nel suggestivo complesso rinascimentale della Trinità. Viene inaugurato il 9 settembre 2012 e nasce per ricordare una delle operazioni militari più importanti e controverse della Seconda Guerra Mondiale: l’operazione Avalanche. Oltre al racconto delle vicende politiche e militari, l’intero allestimento del museo è finalizzato alla ricostruzione degli scenari di guerra degli eserciti e delle popolazioni protagoniste.
Un museo sulla guerra per denunciare la propaganda militarista e parlare e fare pratica di pace.
La proposta di grande qualità è ideata e sostenuta dall’Associazione SOPHIS. Visita il sito del MUSEO
La nostra visita sarà guidata da Raffaele e Antonio, detenuti in semilibertà che svolgono la loro attività lavorativa esterna presso il MOA, collaboratori della rivista Diversamente Liberi (alcuni numeri di questo giornale li trovi nella pagina E quante storie…, qui sotto un contributo sul MOA dello stesso Raffaele) realizzata nell’ambito del laboratorio di scrittura e di giornalismo tenuto dall’associazione di volontariato Mi Girano le Ruote di Campagna (SA) presso l’Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento dei Tossicodipendenti di Eboli (ICATT) del Ministero di Giustizia.
Il MOA di Eboli
L’Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento dei Tossicodipendenti (ICATT) visto dal MOA
Il Museo MOA sorge in un edificio di notevole interesse storico-artistico: realizzato nel 1490 dall’Ordine dei Frati Minori Osservanti, come convento della SS Trinità, nel 1550 viene ampliato e nel 1620 viene ultimato l’intero complesso monumentale, che sarà utilizzato nei secoli successivi in differenti in differenti modi.
Nel 2012 questa struttura viene destinata a sede museale, qui infatti viene inaugurato il MOA, Museum Operation Avalanche.
Al suo interno sono conservati, nella collezione permanente, che si divide in diverse sale, resti e ritrovamenti dell’Operazione Avalanche, mentre lungo i corridoi è possibile percorrere una significativa mostra fotografica, in cui sono ripresi alcuni momenti dello sbarco alleato.
Due sono i percorsi storici permanenti: la mostra di fotografie storiche provenienti dall’archivio privato dello scrittore e storico Angelo Pesce, e la sala multimediale interattiva, dove i visitatori possono rivivere le fasi salienti degli avvenimenti bellici che ebbero come scenario la Piana del Sele.
Gli oggetti, i cimeli italiani, tedeschi e alleati, le armi e le divise che qui sono conservati ed esposti, in un’area di circa 1500 metri quadrati, sono stati recuperati nel corso di campagne di scavo nell’area dei combattimenti dall’Associazione storico-culturale Avalanche 1943, il resto della collezione è costituita da donazioni o prestiti di privati e associazioni. Tra gli oggetti in esposizione vi sono anche diari privati e documenti ufficiali, i quali contribuiscono ulteriormente alla narrazione museale proposta.
Infine vi è la cosidetta “sala emozionale”, nella quale, attraverso la multimedialità, il visitatore può immergersi virtualmente nei luoghi degli avvenimenti narrati. Qui sono stati installati due schermi, uno verticale ed uno orizzontale, su cui cono proiettate immagini e filmati dell’operazione militare. Questo tipo di approccio narrativo determina un maggiore coinvolgimento sensoriale ed emozionale, risultando di grande impatto per i visitatori del museo.
Inoltre, il MOA è un vero e proprio spazio creativo, nel quale si alternano attività artistiche, performance, mostre, iniziative di divulgazione, formazione, e promozione di itinerari turistici.
Oggi il MOA costituisce un punto di riferimento imprescindibile per la conoscenza delle vicende dello sbarco alleato e, rispondendo all’obiettivo di fornire maggiore visibilità ai temi legati alla storia contemporanea dei territori attraversati dall’Operation Avalanche, intende anche consolidare le relazioni tra enti culturali e istituzioni per realizzare un sistema museale diffuso sul territorio regionale ed extra regionale, promuovendo così dibattiti e confronti con realtà museali nazionali ed intenazionali.
(dal sito https://www.liberationroute.com/it/pois/1219/m-o-a-museum-operation-avalanche)
In questo numero, alla pagina 11 di Diversamente liberi il contributo sul MOA di Raffaele Di Fiore, nostra guida al museo
30 aprile 2024. Qui sotto le immagini della visita al MOA dello scorso 28 aprile
Immagini della visita al MOA. I cartelli, la presentazione delle guide, il pubblico. Qui sotto gli arredi e le vetrine del MOA; la presentazione della rivista Diversamente Liberi e dei suoi redattori che collaborano nel Museo