Un secolo dalla nascita 27 maggio 1923-27 maggio 2023
Cento anni fa, il 27 maggio 1923 nasceva Don Lorenzo Milani. Le sue parole, tramite i libri che ci lasciò alla sua morte, alla fine degli anni ’60, entrarono nella mia famiglia facendo di mio padre, un generale dell’aeronautica, un obiettore di coscienza, e di me bambino, maltrattato e umiliato dal sistema scolastico, un ragazzo pieno di voglia di riscatto per tutti quelli che come me avevano difficoltà di apprendimento e concentrazione. E ancora oggi è uno dei pedagogisti e degli uomini più apprezzati nel mondo per il suo coraggio antimilitarista, amante della pace e della giustizia sociale.
A Don Lorenzo Milani dedico tutti i prossimi impegni di conferenze che mi accompagneranno nella ormai prossima estate.
Settimo Simposium di Educazione Biocentrica
Torino, 17 e 18 giugno 2023 vedi Programma o vai al sito Educazione biocentrica Torino
Incontro e amore… nei beni culturali: istruzione, emancipazione, protagonismo e cittadinanza.
Abstract
Questa è una storia inevitabilmente autobiografica, che mi identifica con i problemi di Napoli, la mia città. Ancora diversi anni dopo il terremoto del 1980 il patrimonio culturale, ecclesiastico ed immobiliare di pregio del nostro territorio era nel quasi completo abbandono ed in attesa non solo di interventi di restauro, ricostruzione, riqualificazione, ma di una vera e propria ripianificazione strategica. Con diverse associazioni del territorio ci dedicammo alla denuncia della situazione di degrado attraverso la riscoperta di questi beni con azioni di protagonismo e di adozione sociale, coinvolgendo scuole e università in un vero e proprio movimento che fece da massa critica, provocando cambiamenti politici locali di un certo rilievo.
Fu proprio questa competenza sviluppata sul territorio, nei quartieri a rischio della città, a portarmi ad estendere tale attività dai minori ad altre fasce di tradizionale esclusione sociale o di semplice riduzione della fruibilità del patrimonio come nel campo della salute mentale, delle tossicodipendenze, degli immigrati, dei ciechi ed ipovedenti, dei disabili fisici e mentali.
La frequentazione di queste fasce di esclusione sociale mi ha portato sempre più verso la voglia di conoscere e comprendere le dinamiche della sofferenza fisica e psichica e della cura attraverso discipline e pratiche basate sul corpo, dalla psicoterapia reichiana nella forma della vegetoterapia carattero-analitica, alla pratica dello yoga, a quella della biodanza, diventando un frequentatore del cammino di Santiago e di altri cammini italiani e proponendone la frequentazione in gruppi.
Oltre ad insegnare Scienze umane e filosofia nei licei, curando lo sportello di ascolto e proponendo la biodanza come tecnica per gestire la rabbia e l’ansia e per migliorare le relazioni a scuola, continuo oggi a dedicarmi alla divulgazione del patrimonio della mia regione e di quello del Meridione d’Italia attraverso visite guidate e articoli specialistici su riviste dedicate anche al lavoro sociale, in cui raccolgo molte delle esperienze condivise in questi campi così diversi.
FULVIO MESOLELLA
Laurea in Filosofia ad indirizzo socio-psico-pedagogico (1991);
Laurea in Lettere moderne ad indirizzo storico-artistico (2001);
Docente di Filosofia e Scienze umane nel Liceo delle Scienze umane di Campagna (Sa) dal 2012, referente dello Sportello d’ascolto e del progetto Benessere a scuola, di cui la biodanza è parte integrante;
Operatore psicopedagogista e formatore sui temi del trattamento e della prevenzione delle tossicodipendenze dal 1995;
Operatore socioculturale nell’utilizzo dei beni culturali come strumento di intervento sociale con diverse aree del disagio e dell’esclusione (minori a rischio, salute mentale, tossicodipendenze, immigrati, ciechi e ipovedenti, disabili fisici e psichici) dal 1985;
Scrittore, pubblicista e corrispondente estero per agenzie nazionali ed internazionali e riviste locali e di settore dal 1978.
Beni culturali per creare legami: esperienze di “uso sociale”
Muro Lucano, 20 luglio 2023, con il Centro Culturale Franco Italiano
Il manifesto dell’estate a Muro Lucano con il Centro Culturale Franco Italiano.
Uno speciale grazie a Franca Crocetto, regista della mia partecipazione, oltre che della continuazione della volontà e dell’opera di Salvatore Pagliuca, direttore del Museo Archeologico di Muro Lucano, ben oltre la triste malattia che ce lo sottrae materialmente.